Historie působení Centra
Il 28 settembre 1968 la Santa Sede approvava ufficialmente lo Statuto del Centro Religioso Boemo Velehrad e il 10 aprile 1970 lo Stato italiano lo riconosceva giuridicamente.
1968
Il Centro era sorto intorno all’opera del Cardinale Josef Beran, arcivescovo di Praga, la cui vicenda porta la traccia evidente dell’azione della Provvidenza di Dio. Dopo gli anni difficilissimi vissuti sotto il regime comunista praticamente sempre in internamento (dal 1949 al 1963), nel 1965 lo raggiunge in patria la notizia della sua nomina a cardinale. Le autorità decidono di concedergli di andare a Roma per la cerimonia, a patto che non rientri più in Cecoslovacchia, pensando così che lontano dalla patria e ormai quasi ottantenne, l’ arcivescovo avrebbe creato meno problemi. E invece a Roma inizia una straordinaria attività a favore dei cechi esuli ed emigrati a causa del comunismo in tutto il mondo, raccogliendo intorno a sé le varie iniziative che già esistevano.
Nasce così il Centro Religioso Boemo Velehrad. Nello statuto scritto dal Cardinale Beran stesso, è chiaro il suo intento: l’aiuto spirituale ai fedeli cattolici cechi rifugiatisi all’estero, per non disperdere l’identità nazionale e il tesoro prezioso della fede cristiana, per lui intimamente connesse. A questo scopo il Cardinale pensa ad un luogo che sia nello stesso tempo una “casa” ed un “atelier”.
Una casa, luogo di accoglienza, principalmente per i sacerdoti che avevano così la possibilità di incontrarsi e continuare a curare la propria formazione e coordinare i loro sforzi pastorali sia in patria che all’estero, e anche per i pellegrini. E un atelier dell’apostolato e dell’attività culturale, luogo in cui si lavora, si vive, si cercano e si realizzano insieme le iniziative che meglio rispondono alle domande che il tempo, la storia e le persone pongono.
Primo grande campo di lavoro fu l’Accademia Cristiana, che principalmente si occupava di attività editoriale, ma organizzava anche vari simposi, lezioni, esercizi spirituali, etc. Pubblicavano libri, soprattutto liturgici, libri per la catechesi, documenti pontifici, libri di studio e di arte, ma anche varie riviste, come Novy Zivot, Studie, Veritas, Vinculum, Radar… Oltre a pubblicare e diffondere i testi cristiani, nel Centro Religioso Boemo Velehrad si raccoglieva anche l’aiuto materiale per mandarlo ai più bisognosi nella Patria, come per esempio le medicine, la stoffa per gli abiti religiosi, le immaginette, l’aiuto per la formazione dei seminaristi, i filmini e l’altro materiale audiovisivo, le macchine da scrivere… ma si mandavano anche soldi, soprattutto per i sacerdoti, che a causa del lavoro forzato nei campi di lavoro erano rimasti privi delle loro pensioni o per il restauro delle chiese nella Patria. Anche l’aiuto ai Cechi esiliati era molteplice: dall’aiuto economico ai contatti con l’autorità del paese ospitante, dal trovare alloggio alla cura spirituale nei campi dei rifugiati, dall’insegnamento della lingua ceca ai più piccoli che ormai non la conoscevano più, all’ organizzazione delle missioni nelle comunità Ceche più numerose in tutto il mondo.
Per dare un’idea della mole di lavoro che in quegli anni il Centro svolgeva, basti pensare che nel 1968 vennero inviate al Centro Velehrad circa 350 lettere al mese di richieste di aiuto e nello stesso anno furono spediti nella Repubblica Ceca 43.095 libri!
Grande attenzione era riservata ai giovani, per i quali nell’estate si organizzavano campi scuola in vari paesi dell’Europa libera, con l’ insegnamento della lingua ceca, esercizi spirituali e pellegrinaggi.
Per svolgere e coordinare tutte queste varie attività si cominciò a cercare qualche posto adatto. Nel 1968, i connazionali all’estero raccolsero la somma necessaria per acquistare uno stabile, come omaggio al cardinale Beran in occasione del suo ottantesimo compleanno (29-12-1968). Questo coincise praticamente con l’invasione russa di Praga (agosto 1968), perciò papa Paolo VI personalmente decise che la casa, finora appartenente all’Azione Cattolica Italiana e posizionata nei pressi della Basilica di San Pietro, fosse data al cardinale Beran per le attività del Centro Velehrad.
1969
Così l’11.6.1969, a meno di un mese dalla morte del Cardinale (17-5-1969), dopo urgenti e incompleti restauri, la Casa del Pellegrino aprì le sue porte al primo gruppo di pellegrini che sempre più numerosi cominciavano a venire a Roma. Soltanto in quello stesso anno, nell’arco di soli 4 mesi, la casa offrí ospitalità a quasi duemila persone!
1971
Nel 1971 fu finita la ristrutturazione dell’edificio centrale e si iniziò ad adattare i due edifici adiacenti, ma a causa delle difficoltà finanziarie e amministrative i lavori si sono prolungati fino al 1980. La Casa del Pellegrino continuava comunque a svolgere pienamente la sua attività di ospitalità. Era gestita dai Salesiani e dalle Suore Scolastiche di San Francesco. P. Vojtěch Hrubý (1924-2010), che è stato a capo della casa dal 1984 al 1998 ed è poi rimasto qui come membro della comunità, ha lasciato il segno nel cuore di molti visitatori di Roma.
1989
Poi venne il 1989 con il crollo del Muro e tutto ciò che esso significò. Anche in Cecoslovacchia la situazione politica cambiò decisamente e il paese cominciò ad aprirsi all’ Europa occidentale. Tante esigenze degli esuli ed emigrati non esistevano più. L’Accademia Cristiana come anche l’attività editoriale tornò ad essere svolta in Repubblica Ceca. Molti sacerdoti ed esuli rientrarono in patria. Le attività del Centro Religioso Boemo Velehrad necessariamente cambiano: con l’apertura dei confini è soprattutto l’opera della Casa del Pellegrino ad avere una grande fioritura. La funzione principale diventa il servizio agli innumerevoli pellegrini della patria che, dopo molti decenni, hanno potuto visitare i luoghi santi e incontrare Papa Giovanni Paolo II. Inizia l’accompagnamento dei pellegrini, la preparazione e la stampa delle guide.
2013
Con l’aumento dello standard degli alloggi, si rende sempre più evidente la necessità di un’importante ricostruzione della casa. Questa viene avviata nell’autunno 2013 sotto la direzione del direttore della casa, P. Jaromír Zádrapa SDB. La casa è chiusa ai pellegrini. Sulle prime, vengono ricostruiti l’edificio storico originale e la casa inferiore adiacente, che ospita la sala da pranzo. Nella primavera del 2016, questi due edifici sono ora completamente disponibili per i pellegrini. Con la nuova apertura, un nuovo team si occupa della casa delle ferie. Nel 2016, i rappresentanti del Centro si sono rivolti alla Società delle Suore di Gesù affinché si occupasse dei pellegrini e le suore hanno accettato la sfida. I salesiani hanno deciso di non continuare a gestire la casa. Un sacerdote diocesano è diventato il direttore. La ricostruzione profonda dell’ultimo edificio è stata quindi guidata da P. Pavel Schwarz nel 2019, seguito da P. Hynek Šmerda. La riapertura di questo edificio ai pellegrini è stata ritardata dalla pandemia di Covid19. L’intera casa è stata benedetta solo nella primavera del 2022 da mons. Jan Graubner, alla presenza dei vescovi cechi, al termine degli esercizi spirituali della Conferenza episcopale ceca.
Adesso
Attualmente, Velehrad è di proprietà e gestito dal Centro Religioso Boemo Velehrad, istituito canonicamente dal Vicariato di Roma il 28 settembre 1968 come associazione pubblica di cristiani e dotato di nuovi statuti dal 2019. Il presidente del Centro è il rettore del Pontificio Collegio Nepomuceno, P. Roman Czudek. Il direttore della casa delle ferie è P. Damián Jiří Škoda e le suore dell’istituto religioso della Società delle Suore di Gesù si occupano del funzionamento della casa.